I concentratori di ossigeno si sono rivelati strumenti indispensabili per effettuare l’ossigenoterapia, anche in casa. Infatti, persone affette da alcune patologie temporanee e croniche, come polmoniti o insufficienza respiratoria, spesso necessitano di un supporto esterno che le aiuti a mantenere equilibrati i livelli di ossigeno del sangue.
Questo trattamento, chiamato ossigenoterapia, viene effettuato grazie all’aiuto di un particolare strumento utilizzabile sia in ambito ospedaliero che comodamente a casa propria, chiamato concentratore di ossigeno. Che cos’è in sostanza questo macchinario, come funziona, per quali patologie è adatto e quali sono i costi? Ecco qui di seguito tutte le risposte alle tue domande.
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Ti starai chiedendo probabilmente, in sostanza, cosa sia e come funzioni un concentratore d’ossigeno. In sostanza, è uno strumento, fisso o portatile, che purifica l’aria dell’ambiente circostante per fornire in cambio una miscela di gas unita ad ossigeno. Spesso possiede un’interfaccia elettronica semplice per regolare l’erogazione dell’ossigeno ed è collegata ad una cannula o maschera per permettere al paziente di ricevere l’ossigeno. In ogni caso è il medico a stabilire quanto ossigeno è necessario e la quantità di ore giornaliere in cui utilizzare il macchinario.
Il concentratore di ossigeno si è rivelato e continua a rivelarsi eccezionale anche per la cura della pelle, problemi di emicrania, mancanza di concentrazione, memoria, per rafforzare le difese immunitarie, regolare la pressione del sangue e per riequilibrare l’ossigenazione dopo un intenso sforzo fisico.
Ad ogni modo, per alcune patologie sia croniche che temporanee, l’uso dei concentratori di ossigeno si rivela di importanza vitale e ne viene raccomandato l’utilizzo a livello medico. Quali sono alcune di queste patologie?
Le tipologie disponibili sono principalmente due: i concentratori di ossigeno stazionari e quelli portatili. I primi, solitamente sono più grandi e si alimentano tramite collegamento alla rete elettrica. Mentre i modelli portatili sono dati di batteria e possono essere ricaricati al bisogno tramite una fonte di energia elettrica.
Al di là della trasportabilità, ci sono altre caratteristiche che ti permettono di scegliere un modello adatto ai tuoi bisogni, dal design e le dimensioni, ai controlli e alle funzionalità disponibili.
Le dimensioni di questi macchinari variano molto e questo influisce spesso anche sul prezzo. Ne esistono di molto grandi, spesso stazionari, dal peso che a volte supera i 20 kg. Altri, di più moderna generazione, sono di dimensioni ridotte e più facili da trasportare.
Il controllo di flusso, spesso visibile tramite un comodo schermo, è necessario per indicare la concentrazione di ossigeno, il livello di batteria e di pressione.
Un grado di rumorosità accettabile deve essere inferiore ai 50 dB, anche secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.
La maggior parte dei dispositivi possiedono numerose funzionalità la cui scelta dipende in buona parte dalle tue esigenze. Tra queste, l’umidificatore e il nebulizzatore, quest’ultimo molto pratico nel caso in cui ti venisse prescritto un trattamento via aerosol.
Tra gli accessori inclusi, spesso il saturimetro da polso, oltre a sondini e maschere utili durante l’ossigenazione. Verifica tutti gli accessori inclusi nel modello da acquistare perché potresti spendere di più solo per avere in casa accessori che magari non hai intenzione di utilizzare.
I concentratori di ossigeno portatili sono perfetti per i vostri spostamenti, dato che producono ossigeno utilizzando l’aria esterna e possono essere ricaricati ovunque elettronicamente.
Sia che tu debba viaggiare in auto, in treno, in aereo, grazie alle prese elettriche presenti o a quella dell’accendisigari dell’auto, non ci saranno limiti ai tuoi spostamenti.
Anche laddove volessi stare all’aria aperta in un parco o in spiaggia e non ci siano prese elettriche a portata di mano, alcune batterie di alimentazione permettono comodamente anche 9 o più ore di autonomia senza ricarica.
A questo punto forse ti starai chiedendo se sia meglio optare per un concentratore o per una bombola di ossigeno e quali siano le differenze tra i due. Ecco, dunque, le loro principali caratteristiche a confronto. Questa analisi ti permetterà di capire quale strumento è più adatto a te o a un tuo familiare.
Solitamente una bombola portatile carica di ossigeno pesa sui 5 kg o più. A confronto, i concentratori di ossigeno portatili sono più leggeri, difficilmente raggiungono i 3 kg, nonostante la batteria inserita per prolungarne l’autonomia influisca sul peso totale.
La questione peso è particolarmente importante per te o per un tuo familiare perché significa meno peso durante gli spostamenti e quindi migliore saturazione.
Devi sapere che esiste una differenza sostanziale tra l’erogazione della bombola e del concentratore. Mentre nel primo caso l’erogazione di ossigeno è a flusso continuo, quindi, sia durante la fase di espirazione che di inspirazione del paziente, con il concentratore l’ossigeno viene erogato solo quando il paziente inspira.
Questo significa che con la bombola avviene un grande spreco di ossigeno, dato che quasi la metà viene erogato in un momento in cui il paziente sta espirando. Sicuramente i concentratori ottimizzano l’ossigeno evitando inutili e dispendiosi sprechi.
Ma i vantaggi dei concentratori di ossigeno vanno ben oltre quelli appena menzionati. Grazie al fatto che l’ossigeno viene erogato solo in fase di inspirazione, il paziente apprende a respirare correttamente tramite il naso, con conseguente migliore saturazione. Al contrario, la bombola permette che il paziente respiri anche tramite la bocca e questo influisce negativamente sul trattamento.
La questione sicurezza è fondamentale per te. La paura di rimanere senza ossigeno può limitare la tua vita sociale, i tuoi spostamenti, le tue attività quotidiane e costringerti a rimanere in casa anche quando vorresti o dovresti uscire. Considera che il concentratore produce ossigeno e può essere ricaricato ovunque tu ti trova, anche in auto. Inoltre, grazie all’uso delle più recenti tecnologie, difficilmente presenta problemi o guasti elettronici.
In sostanza, oltre ad essere raccomandato da sempre più pneumologi in sostituzione della bombola, i concentratori sono la soluzione migliore per permetterti di vivere in serenità la tua quotidianità, senza l’ansia di rimanere senza ossigeno e senza limiti negli spostamenti.
Innanzitutto, una precisazione importante che ci sentiamo di fare a questo punto è la seguente: se devi acquistare questo strumento per motivazioni terapeutiche, ti consigliamo di chiedere specifiche indicazioni al tuo medico di fiducia per poter scegliere un modello che possa soddisfare realmente le tue necessità. Ricorda, infatti, che a ogni specifica tipologia di terapia corrisponde il giusto tipo di concentratore di ossigeno. Il prezzo, in questi casi, è davvero relativo rispetto ai benefici per la tua salute.
Detto questo, i prezzi dei macchinari in commercio possono variare sensibilmente a seconda della batteria, del tipo di utilizzo (quindi concentratore fisso o portatile), a seconda del flusso di ossigeno erogato, del livello di silenziosità e del tipo di batteria. Ad ogni modo, è possibile acquistare dei macchinari di buona qualità, perfetti per alcuni disturbi non patologici, come abbiamo indicato prima, con una spesa di 200-300 euro.
I concentratori e ventilatori polmonari portatili hanno sicuramente un prezzo maggiore, sia a motivo del loro formato compatto e dell’alta tecnologia utilizzata, sia a causa della batteria agli ioni di litio che garantisce un’autonomia anche di 9-10 ore.
Alcuni modelli particolarmente avanzati tecnologicamente, certificati, con doppia erogazione laddove sia più di un familiare a doverli utilizzare e spesso dotati di un pratico zaino per trasportarli, raggiungono anche il costo di qualche migliaio di euro.
La manutenzione solitamente è molto semplice, richiede una pulizia esterna per eliminare tracce di polvere e la pulizia del filtro da effettuare seguendo le indicazioni del manuale di istruzione. Nella maggior parte dei casi basterà estrarlo, lavarlo, asciugarlo con cura e inserirlo nuovamente nel macchinario.
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